Con questo breve articolo non voglio
certo dichiarare quale delle due tipologie di prato sia la migliore.
Non esiste, secondo me, una pianta migliore di altre (per prato o per
altro). Esistono piante con diverse caratteristiche e mi piace
impiegarle e consigliarle in base alle loro tipicità.
Per esempio i vari tipi di prato
inglese possono essere di bellezza assoluta. Molto spesso questa
bellezza costa molto in termini di manutenzione (in parte per le
caratteristiche proprie delle essenze, in parte per “errori” di
progettazione). Quasi tutte le graminacee sono sensibili a diverse
malattie dell'apparato radicale e di quello fogliare. Vanno per
questo protette. Con l'eccezione del Cynodon dactylon le graminacee
sono relativamente poco resistenti alla siccità (almeno nel nostro
clima estivo). Bisogna quindi irrigare spesso.
Ma se il prato inglese può essere molto
bello la Phyla non si può definire brutta! Appartenente
alla famiglia delle verbenacee ci dona un tappeto fatto di belle foglioline e
tantissimi fiorellini. Oltre all'estetica la Phyla presenta anche
delle caratteristiche che la possono far definire tranquillamente un
prato a bassissima manutenzione:
1) Una volta radicata può resistere
anche un'intera stagione estiva senza irrigazione.
2) Non è soggetta a malattie
dell'apparato radicale o dell'apparato fogliare.
3) Nelle giuste condizioni (ama le zone
soleggiate) praticamente non necessita di tosature.
4) Resiste bene al calpestio.
5) Recupera in poco tempo (durante la
bella stagione o appena ricomincia la bella stagione) eventuali danni
dovuti a scavi, gelate ecc.
Tutte queste caratteristiche (sia per
quanto riguarda la Phyla che per quanto riguarda le graminacee) sono
generiche. Io invito sempre i miei potenziali clienti ad espormi
nella maniera più esauriente possibile la situazione del loro
terreno così da poter capire che consigliare o no l'impianto della
mia essenza.
Secondo me solo valutando pregi e
difetti di una pianta si può fare una scelta che, nel medio –
lungo periodo, ripaghi dell'investimento fatto. E' solo nel medio lungo periodo che la pianta più adatta ad una determinata situazione viene fuori (o, nei casi sfortunati, vengono fuori i problemi).