Pubblico alcune foto di una splendida opera di arredo verde realizzata dall'Azienda Agricola Marco Carmazzi di Viareggio www.floricolturacarmazzi.com
Si tratta di un divano con struttura metallica foderata con tessuto non tessuto e ricoperto di Phyla. Ho avuto il piacere di fornire le piantine all'Azienda Carmazzi e il risultato lo potete vedere da voi (foto di Giacomo Carmazzi).
Alternative al prato e non solo per ridurre ai minimi termini irrigazione e manutenzione. Le soluzioni proposte sono state tutte sperimentate personalmente dall'autore (produttore di piante sostitutive del prato).
giovedì 19 dicembre 2013
domenica 3 novembre 2013
Un prato fiorito... ancora più fiorito
Dopo qualche anno di prova nel mio giardino mi sento di consigliare, in particolare a chi apprezza la Phyla nodiflora, la consociazione con i Dianthus botanici (garofanini).
Si tratta di un genere che si associa molto bene alla Phyla essendo molto più precoce. Quasi tutte le specie sono molto rustiche (per la scelta dei garofanini botanici io mi affido ai Fratelli Magagnini che sono degli specialisti in questo genere www.ilfioredeifiori.net - ilfioredeifioripoesia@gmail.com - Alessandro Magagnini).
Una meravigliosa fioritura primaverile sarà un regalo sicuro anno dopo anno, insieme a nuovi ibridi visto che i garofanini si incrociano facilmente tra di loro. Non chiedono in cambio quasi nulla a parte forse un'unica potatura a fine fioritura.
Il risultato è quasi garantito. Se vengono a me nel mio terreno (non so chi sia tra me e il terreno il nemico peggiore per le mie piante) vuol dire che si tratta di piante veramente molto valide.
Si tratta di un genere che si associa molto bene alla Phyla essendo molto più precoce. Quasi tutte le specie sono molto rustiche (per la scelta dei garofanini botanici io mi affido ai Fratelli Magagnini che sono degli specialisti in questo genere www.ilfioredeifiori.net - ilfioredeifioripoesia@gmail.com - Alessandro Magagnini).
Una meravigliosa fioritura primaverile sarà un regalo sicuro anno dopo anno, insieme a nuovi ibridi visto che i garofanini si incrociano facilmente tra di loro. Non chiedono in cambio quasi nulla a parte forse un'unica potatura a fine fioritura.
Il risultato è quasi garantito. Se vengono a me nel mio terreno (non so chi sia tra me e il terreno il nemico peggiore per le mie piante) vuol dire che si tratta di piante veramente molto valide.
Ulivo e Soleirolia
Può sembrare un abbinamento poco azzeccato ma, forse grazie ad un uccellino, è riuscito a realizzarsi.
In un parco, molto irrigato, ho trovato questa bellissima "simbiosi".
La Soleirolia si è trovata un posticino per radicare sulla porzione del fusto di questo Ulivo che guarda a Nord.
In un parco, molto irrigato, ho trovato questa bellissima "simbiosi".
La Soleirolia si è trovata un posticino per radicare sulla porzione del fusto di questo Ulivo che guarda a Nord.
Un prato sul muschio - A lawn on the moss
Un ospite abituale dei nostri giardini, non molto gradito, è il muschio. Quando cresce in zone destinate a prati ornamentali può creare notevoli problemi. Infatti la presenza del muschio è molto spesso dovuta alla natura del terreno stesso (poco drenante) magari aiutata da eccessive irrigazioni e compattamenti.
Il muschio rende impossibile la vita ad un prato di graminacee. Eliminare il muschio non è difficile (il solfato ferroso è di solito molto efficace), difficile è invece non farlo tornare!
In molti casi bisognerebbe modificare la struttura del terreno dove il muschio compare (per esempio mescolando nei primi 30 cm di terreno una quantità di inerti come sabbia o pomice tale da eliminare ristagni d'acqua) e non sempre un intervento del genere è possibile o desiderato.
Ci sono però piante che non temono il muschio, anzi riescono a radicarci sopra. A questo proposito pubblico alcune foto della Phyla nodiflora radica sul muschio. Si tratta di una zolla tolta da terra per far apprezzare meglio la radicazione.
Il muschio rende impossibile la vita ad un prato di graminacee. Eliminare il muschio non è difficile (il solfato ferroso è di solito molto efficace), difficile è invece non farlo tornare!
In molti casi bisognerebbe modificare la struttura del terreno dove il muschio compare (per esempio mescolando nei primi 30 cm di terreno una quantità di inerti come sabbia o pomice tale da eliminare ristagni d'acqua) e non sempre un intervento del genere è possibile o desiderato.
Ci sono però piante che non temono il muschio, anzi riescono a radicarci sopra. A questo proposito pubblico alcune foto della Phyla nodiflora radica sul muschio. Si tratta di una zolla tolta da terra per far apprezzare meglio la radicazione.
sabato 28 settembre 2013
Mostre Ottobre 2013
Nelle prossime settimane sarò presente alle seguenti mostre:
4, 5 e 6 Ottobre a Villa La Landriana per la mostra "Autunno alla Landriana", Ardea (RM)
http://aldobrandini.it/sito/giardi/piantine.php
11, 12 e 13 Ottobre al Parco di Villa Mimbelli a Livorno
www.harborea.com
4, 5 e 6 Ottobre a Villa La Landriana per la mostra "Autunno alla Landriana", Ardea (RM)
http://aldobrandini.it/sito/giardi/piantine.php
11, 12 e 13 Ottobre al Parco di Villa Mimbelli a Livorno
www.harborea.com
giovedì 26 settembre 2013
Legno, ciottoli e pietre: come fare un prato su materiali difficili
Quando si fanno lavori di ristrutturazione spesso ci si ritrova con accumuli di materiali non sempre gradevoli o con terreni formati più da macerie che da terra.
Ricoprirli con un pratino all'inglese gradevole è cosa molto difficile. Con la Phyla invece tutto diventa più facile.
Allungandosi sopra i materiali più diversi produce nuovi stoloni appena può. Da ogni stolone la crescita riprende fino a coprire completamente tutto di uno strato verde.
Anche dove non c'è spazio per radicare la pianta riesce a ricoprire con un tappetino di foglie materiali impermeabili alle radici.
Il pepe per tutti: Zanthoxylum piperitum
Questa pianta aromatica (coltivata spesso come bonsai) è tanto facile da coltivare quanto poco conosciuta.
Si tratta di un piccolo albero o un grande cespuglio (3 metri di altezza per 3 metri di larghezza in media) che produce a fine settembre, inizio ottobre, una grande massa di grappolini di grani che vengono impiegati al posto del pepe.
Questa spezia si trova comunemente in commercio come pepe del Sichuan dal nome di una regione dove viene coltivato (è diffuso nel sud est asiatico).
Della pianta, oltre ai frutticini, si possono impiegare anche le foglie crude.
Il frutto è formato da una buccia rossastra sottile e da un semino nero. La buccia è la parte più profumata ma anche il semino è spesso presente nelle confezioni che si trovano in commercio.
I granelli di questo pepe vanno raccolti quando cominciano ad aprirsi. Sono praticamente già pronti per essere conservati in vasetti di vetro (io li lascio al sole dentro ad un vasetto di vetro per qualche giorno, con il tappo leggermente aperto, per farli asciugare completamente).
La pianta è fornita di numerose spine piuttosto grandi che si notano bene quando la pianta in inverno perde le foglie.
Delle spine molto più piccole sono situate anche sotto la nervatura centrale delle foglie.
Non è soggetta a malattie e, per la mia esperienza di coltivazione, nemmeno ad attacchi da parte di insetti o acari.
Resiste benissimo al freddo (oltre -20°C) e si adatta praticamente ad ogni terreno.
Esposizioni da sole a mezz'ombra.
martedì 6 agosto 2013
Mostre settembre 2013
A settembre parteciperò, come espositore, a:
Murabilia. Mura di Lucca 6-7 e 8 settembre 2013.
www.murabilia.com
La Conserva della Neve. Roma, Villa Borghese. 13, 14 e 15 settembre 2013.
www.laconservadellaneve.it
Giardini d'Autore. Villa Lodi Fè, Riccione. 21 e 22 settembre 2013.
giardinidautore.net/
Frutti e animali perduti. Guastalla (Re). 29 e 30 settembre 2013.
www.pianteeanimaliperduti.it
Murabilia. Mura di Lucca 6-7 e 8 settembre 2013.
www.murabilia.com
La Conserva della Neve. Roma, Villa Borghese. 13, 14 e 15 settembre 2013.
www.laconservadellaneve.it
Giardini d'Autore. Villa Lodi Fè, Riccione. 21 e 22 settembre 2013.
giardinidautore.net/
Frutti e animali perduti. Guastalla (Re). 29 e 30 settembre 2013.
www.pianteeanimaliperduti.it
Un prato sul cemento - Growing a lawn on cement
Phyla nodiflora var. canescens. Quattro anni dall'impianto |
Nessuna irrigazione dopo il periodo di attecchimento |
Apparato radicale che sfrutta anche, anno dopo anno, il materiale organico portato dal vento (foglie secche) |
Situazione nella seconda metà di luglio 2013 senza irrigazione |
Fioritura senza irrigazione |
giovedì 20 giugno 2013
Gaillardia aristata: colore e rusticità - in lavorazione
Si tratta di una pianta erbacea piuttosto compatta (40 cm di altezza per 40 cm di diametro circa). E' molto rustica per quanto riguarda le condizioni del terreno ed è perenne in quasi tutta Italia. La fioritura è molto prolungata, va da maggio fino ai primi geli. E' utile cimare ogni tanto i fiori sfioriti. Questa operazione non è molto impegnativa visto che ogni fiore dura anche più di una settimana. A fine stagione, in climi ad inverno mite, può essere utile una cimatura della piantina a circa metà altezza. In climi ad inverni freddi sarebbe meglio limitare questa potatura e anticiparla a prima dei geli o posticiparla dopo i geli stessi.
In genere non è oggetto di attacchi da parte di parassiti animali e malattie.
Viene bene da seme e si può moltiplicare anche per divisione dei cespi.
Le foto si riferiscono a delle piante delle varietà Arizona sun, Goblin e Kobold molto simili. Esistono altre varietà su toni arancioni e gialli (Gaillardia x grandiflora tipo arizona apricot e red shade e molte altre).
giovedì 6 giugno 2013
Soleirolia, Helxine - Soleirolia soleirolii - un prato poco calpestabile ma molto decorativo per l'ombra (in qualche caso anche al sole)
Questa piantina è una tappezzante a sviluppo infinito alta pochi centimetri, con una foglia molto piccola. Il suo aspetto e la sua capacità di crescere bene all'ombra sono molto interessanti.
Perfetto l'impiego come prato in abbinamento a camminamenti a passi perduti.
L'impiego della piantina è possibile anche al sole se il terreno è ricoperto da un materiale da pacciamatura come sassi o corteccia. E' probabile che, in questa situazione, la pianta riesca a trovare facilmente uno spazio fresco dove sviluppare le radici.
Perfetto l'impiego come prato in abbinamento a camminamenti a passi perduti.
L'impiego della piantina è possibile anche al sole se il terreno è ricoperto da un materiale da pacciamatura come sassi o corteccia. E' probabile che, in questa situazione, la pianta riesca a trovare facilmente uno spazio fresco dove sviluppare le radici.
Lotta alla Gramigna (Cynodon dactylon)
Questa robustissima graminacea (impiegata anche nel verde ornamentale nelle sue varietà selezionate) è il cruccio di molti giardinieri. Si tratta, probabilmente, del vegetale di maggior successo nel mondo. Un successo non sempre gradito!
L'eliminazione della gramigna è spesso possibile solo con una notevole mole di lavoro. Fondamentali sono anche pazienza e costanza visto che rizomi e semi sono sempre pronti a saltare fuori.
Purtroppo la gramigna, essendo molto resistente alla siccità, trova il suo habitat ideali nei nostri giardini che, per vivere, hanno spesso bisogno di irrigazioni regolari.
Una strategia molto valida, ma non sempre applicabile, è quella di indirizzarsi verso giardini costituiti da essenze molto più resistenti alla siccità della gramigna.
In questo modo avremo una competizione tra vegetali e maggiori possibilità di ottenere buoni risultati nel contenimento della gramigna riducendo l'uso di erbicidi.
Per chi ama invece il "prato inglese" ci sono maggiori difficoltà ma si possono lo stesso ottenere ottimi risultati.
Il contenimento della gramigna si ottiene, convenzionalmente, utilizzando erbicidi.
L'impiego di erbici, in modo limitato e attento, può dare in tempi relativamente brevi buoni risultati. Per semplificare possiamo dividere gli erbicidi per la lotta alla gramigna in erbicidi totali e erbicidi selettivi. Purtroppo mancano prodotti antigerminanti efficaci sui semi di gramigna obbligandoci a molteplici trattamenti sulle piante che man mano germogliano da seme.
Erbicidi selettivi
Sono disponibili da diversi anni erbicidi selettivi per la gramigna. In pratica questi erbicidi tendono a danneggiare solo la gramigna risparmiando un buon numero di altre piante.
In genere sono molto selettivi se impiegati su gramigna che infesta prati e/o giardini di foglia larga (Dichondra repens, Phyla nodiflora...). Spesso sono selettivi anche su le graminacee selezionate per il tappeto erboso dei generi Festuca, Poa e Loietto.
I principi attivi maggiormente impiegati sono i seguenti:
Propaquizafop
Fenoxaprop p-etile (registrato specificatamente su tappeti erbosi)
Fluazifop-p-butyl
Cicloxidim
Per l'impiegno bisogna sempre riferirsi alle indicazioni riportate in etichetta e alla consulenza di un agrotecnico o agronomo esperto. Questi prodotti, impiegati in modo erratto, possono danneggiare altre piante o provocare inutili inquinamenti.
Erbicidi totali
Per la lotta alla gramigna si impiega quasi esclusivamente il principio attivo glifosate.
I prodotti a base di glifosate possono essere impiegati prima dell'impianto di un nuovo prato oppure dopo con applicazioni localizzate nel caso le gramigne siano poche e circoscritte. Infatti, anche operando con la massima cautela, questo diserbo danneggerà sicuramente anche il prato esistente creando delle lacune (che andranno riempite riseminando il prato o aiutando le tappezzanti a ricoprire l'area diserbata nel caso di Phyla, Dichondra o altre sostitutive del prato).
L'impiego di tappezzanti consente anche un'altra possibilità per ridurre la rinascita di gramigna: l'impiego di teli da pacciamatura del tipo tessuto non tessuto e telo antialga. Questi tessuti vengono posti sopra il terreno (dopo aver eliminato da maggior quantità possibile di gramigna) e forati per impiantare le tappezzanti stolonifere prescelte. Queste ultime cresceranno benissimo radicando attraverso il telo che renderà invece difficoltosa la ricrescita della gramigna.
Nelle foto prove di crescita di Phyla nodiflora su tessuto non tessuto e su telo antialga.
L'eliminazione della gramigna è spesso possibile solo con una notevole mole di lavoro. Fondamentali sono anche pazienza e costanza visto che rizomi e semi sono sempre pronti a saltare fuori.
Purtroppo la gramigna, essendo molto resistente alla siccità, trova il suo habitat ideali nei nostri giardini che, per vivere, hanno spesso bisogno di irrigazioni regolari.
Una strategia molto valida, ma non sempre applicabile, è quella di indirizzarsi verso giardini costituiti da essenze molto più resistenti alla siccità della gramigna.
In questo modo avremo una competizione tra vegetali e maggiori possibilità di ottenere buoni risultati nel contenimento della gramigna riducendo l'uso di erbicidi.
Per chi ama invece il "prato inglese" ci sono maggiori difficoltà ma si possono lo stesso ottenere ottimi risultati.
Il contenimento della gramigna si ottiene, convenzionalmente, utilizzando erbicidi.
L'impiego di erbici, in modo limitato e attento, può dare in tempi relativamente brevi buoni risultati. Per semplificare possiamo dividere gli erbicidi per la lotta alla gramigna in erbicidi totali e erbicidi selettivi. Purtroppo mancano prodotti antigerminanti efficaci sui semi di gramigna obbligandoci a molteplici trattamenti sulle piante che man mano germogliano da seme.
Erbicidi selettivi
Sono disponibili da diversi anni erbicidi selettivi per la gramigna. In pratica questi erbicidi tendono a danneggiare solo la gramigna risparmiando un buon numero di altre piante.
In genere sono molto selettivi se impiegati su gramigna che infesta prati e/o giardini di foglia larga (Dichondra repens, Phyla nodiflora...). Spesso sono selettivi anche su le graminacee selezionate per il tappeto erboso dei generi Festuca, Poa e Loietto.
I principi attivi maggiormente impiegati sono i seguenti:
Propaquizafop
Fenoxaprop p-etile (registrato specificatamente su tappeti erbosi)
Fluazifop-p-butyl
Cicloxidim
Per l'impiegno bisogna sempre riferirsi alle indicazioni riportate in etichetta e alla consulenza di un agrotecnico o agronomo esperto. Questi prodotti, impiegati in modo erratto, possono danneggiare altre piante o provocare inutili inquinamenti.
Erbicidi totali
Per la lotta alla gramigna si impiega quasi esclusivamente il principio attivo glifosate.
I prodotti a base di glifosate possono essere impiegati prima dell'impianto di un nuovo prato oppure dopo con applicazioni localizzate nel caso le gramigne siano poche e circoscritte. Infatti, anche operando con la massima cautela, questo diserbo danneggerà sicuramente anche il prato esistente creando delle lacune (che andranno riempite riseminando il prato o aiutando le tappezzanti a ricoprire l'area diserbata nel caso di Phyla, Dichondra o altre sostitutive del prato).
L'impiego di tappezzanti consente anche un'altra possibilità per ridurre la rinascita di gramigna: l'impiego di teli da pacciamatura del tipo tessuto non tessuto e telo antialga. Questi tessuti vengono posti sopra il terreno (dopo aver eliminato da maggior quantità possibile di gramigna) e forati per impiantare le tappezzanti stolonifere prescelte. Queste ultime cresceranno benissimo radicando attraverso il telo che renderà invece difficoltosa la ricrescita della gramigna.
Nelle foto prove di crescita di Phyla nodiflora su tessuto non tessuto e su telo antialga.
martedì 21 maggio 2013
Saponaria ocymoides: una tappezzante rusticissima
Questa perenne erbacea forma dei tappeti densi alti circa 15cm. La fioritura primaverile è molto bella. La pianta si adatta bene a terreni difficili (personalmente la coltivo in terreno argilloso) e prospera bene anche in terreni molto drenanti.
In inverno, se gela, le foglie assumono una interessante tonalità rossa.
Una singola pianta, in un paio di stagioni, può ricoprire anche un metro quadrato.
Viene molto bene anche da seme.
In inverno, se gela, le foglie assumono una interessante tonalità rossa.
Una singola pianta, in un paio di stagioni, può ricoprire anche un metro quadrato.
Viene molto bene anche da seme.
Mostra Orto Floro Vivaistica a Campiglia Marittima (LI) 1 - 2 Giugno
Il primo fine settimana di Giugno parteciperò a questa mostra. Visitate il sito web ci sono molti espositori interessanti.
mercoledì 15 maggio 2013
Avversità delle piante: soluzioni alternative
I parassiti animali (afidi, tripidi, aleurodidi, acari, ecc ecc) e le malattie (oidio, peronospora, ruggine ecc ecc) possono essere fonte di dispiacere per l'appasionato di giardinaggio. A volte il problema è aggravato dalla nostra volontà di non impiegare prodotti nocivi. Personalmente mi sono sempre interessato al settore dei prodotti per la difesa delle piante e ho sperimentato tantissimi prodotti, cercando un giusto compromesso tra efficacia e costo.
Qui di seguito faccio un breve elenco dei prodotti migliori che ho provato. Escludo volutamente i rimedi più laboriosi come i macerati di piante per la poca praticità:
1) Polisaccaridi (da alghe): si tratta di un prodotto che si può impiegare con successo contro afidi, aleurodidi,psilla e acari. E' un addittivo alimentare (in sostanza è un addensante che si impiega nell'industria alimentare). Efficace per contatto. Nomi commerciali: Agricolle e Bioblock. Nessun tempo di carenza.
2) Bicarbonato di sodio: è proprio il bicarbonato che si impiega in cucina. Con dosaggi tra i 500grammi e 1kg per 100 litri d'acqua si può contenere attacchi di mal bianco (oidio).
3) Fosfito di potassio (o Fosfonato di potassio): è un concime che ha anche proprietà contro funghi tipo peronospora. Vari nomi commerciali
4) Fosfato monopotassico: anche in questo caso si tratta di un concime che, impiegato ad un dosaggio da 500gr a 1000gr per 100 litri d'acqua, irrorato sulle foglie ha un effetto simile allo zolfo. Vari nomi commerciali.
5) Fosfato ferrico: esca lumachicida classificata si come pesticida ma senza tempo di carenza e a base di ferro, quindi molto sicura. Nome commerciale: Ferramol
Tutti questi prodotti possono essere utili ma non si deve dimenticare l'importanza, in giardino e nell'orto, della scelta varietale, delle giusta esposizione, delle consociazioni utili e della corretta gestione di concimazioni e irrigazioni. Tutto concorre infatti a far crescere piante robuste (quindi meno sensibili alle malattie) in un ambiente il più possibile equilibrato (quindi meno soggetto a proliferazioni di parassiti). Spesso non è semplice realizzare un giardino (o orto) ben equilibrato però è sicuramente realizzabile e fonte di grandi soddisfazioni.
Qui di seguito faccio un breve elenco dei prodotti migliori che ho provato. Escludo volutamente i rimedi più laboriosi come i macerati di piante per la poca praticità:
1) Polisaccaridi (da alghe): si tratta di un prodotto che si può impiegare con successo contro afidi, aleurodidi,psilla e acari. E' un addittivo alimentare (in sostanza è un addensante che si impiega nell'industria alimentare). Efficace per contatto. Nomi commerciali: Agricolle e Bioblock. Nessun tempo di carenza.
2) Bicarbonato di sodio: è proprio il bicarbonato che si impiega in cucina. Con dosaggi tra i 500grammi e 1kg per 100 litri d'acqua si può contenere attacchi di mal bianco (oidio).
3) Fosfito di potassio (o Fosfonato di potassio): è un concime che ha anche proprietà contro funghi tipo peronospora. Vari nomi commerciali
4) Fosfato monopotassico: anche in questo caso si tratta di un concime che, impiegato ad un dosaggio da 500gr a 1000gr per 100 litri d'acqua, irrorato sulle foglie ha un effetto simile allo zolfo. Vari nomi commerciali.
5) Fosfato ferrico: esca lumachicida classificata si come pesticida ma senza tempo di carenza e a base di ferro, quindi molto sicura. Nome commerciale: Ferramol
Tutti questi prodotti possono essere utili ma non si deve dimenticare l'importanza, in giardino e nell'orto, della scelta varietale, delle giusta esposizione, delle consociazioni utili e della corretta gestione di concimazioni e irrigazioni. Tutto concorre infatti a far crescere piante robuste (quindi meno sensibili alle malattie) in un ambiente il più possibile equilibrato (quindi meno soggetto a proliferazioni di parassiti). Spesso non è semplice realizzare un giardino (o orto) ben equilibrato però è sicuramente realizzabile e fonte di grandi soddisfazioni.
lunedì 13 maggio 2013
Il caso di una Nicotiana alata che resiste al gelo
La Nicotiana alata è un specie ornamentale di tabacco molto rustica per quanto riguarda le avversità fungine e dalla lunga e profumata fioritura. L'unico difetto, secondo molta letteratura, è che non resiste al gelo (viene indicata come Z10 - Z11, quindi zone dove il gelo non arriva praticamente mai). A me invece è capitato che una pianta di Nicotiana alata, nata la scorsa estate a casa mia, abbia resistito nella zona di Pontremoli (MS), Z7-Z8, con frequenti gelate sotto i -5°C. La pianta è esposta a sud ed è rimasta verde tutto l'inverno.
martedì 30 aprile 2013
La Phyla nodiflora var.canescens in climi gelivi
Questa pianta viene spesso descritta come un'essenza per climi con inverni miti ma questo non è esatto.
La Phyla può resistere a temperature intorno ai -20°C senza morire. Dopo diverse forti gelate le foglie si danneggiano progressivamente fino a cadere. La pianta poi rivegeterà tra marzo e aprile con grande vigore (spesso in pochi giorni ricopre il terreno).
I danni estetici invernali si possono limitare (in alcuni casi evitare del tutto) con l'impiego di prodotti protettivi dal gelo (a base di olio di soia, pinolene e diversi estratti vegetali). Si tratta di prodotti che proteggono le foglie e riducono la traspirazione.
Un'alternativa all'impiego di questi prodotti è la scelta di una o più essenze da consociare con la phyla scelte tra piante che presentino una gradevole vegetazione invernale e magari dei fiori.
In ogni caso è sempre fondamentale la scelta della giusta esposizione. La phyla ama il sole e, per vegetare al meglio, ha bisogno di almeno mezza giornata di sole. Questo vale sempre ma ancora di più vale in climi con inverni freddi.
La phyla è una tappezzante da tenere in considerazione anche molte zone d'Italia con climi freddi perchè ha poi molti vantaggi durante la stagione calda (nessuna esigenza idrica dopo la prima stagione e spesso non si tosa mai).
La Phyla può resistere a temperature intorno ai -20°C senza morire. Dopo diverse forti gelate le foglie si danneggiano progressivamente fino a cadere. La pianta poi rivegeterà tra marzo e aprile con grande vigore (spesso in pochi giorni ricopre il terreno).
I danni estetici invernali si possono limitare (in alcuni casi evitare del tutto) con l'impiego di prodotti protettivi dal gelo (a base di olio di soia, pinolene e diversi estratti vegetali). Si tratta di prodotti che proteggono le foglie e riducono la traspirazione.
Un'alternativa all'impiego di questi prodotti è la scelta di una o più essenze da consociare con la phyla scelte tra piante che presentino una gradevole vegetazione invernale e magari dei fiori.
In ogni caso è sempre fondamentale la scelta della giusta esposizione. La phyla ama il sole e, per vegetare al meglio, ha bisogno di almeno mezza giornata di sole. Questo vale sempre ma ancora di più vale in climi con inverni freddi.
La phyla è una tappezzante da tenere in considerazione anche molte zone d'Italia con climi freddi perchè ha poi molti vantaggi durante la stagione calda (nessuna esigenza idrica dopo la prima stagione e spesso non si tosa mai).
domenica 28 aprile 2013
Tre Giorni per il Giardino
Al Parco del Castello di Masino a Caravino (TO) si svolge dal 3 al 5 maggio 2013 , “Tre giorni per il giardino”. Sarò anch'io tra gli espositori a proporre le mie soluzioni alternative al prato.
http://www.fondoambiente.it/eventi/Index.aspx?q=tre-giorni-per-il-giardino-xxii-edizione
http://www.fondoambiente.it/eventi/Index.aspx?q=tre-giorni-per-il-giardino-xxii-edizione
mercoledì 24 aprile 2013
Fiera Yacht & Garden a Genova
Sabato 18 e Domenica 19 Maggio sarò alla Fiera Yacht&Garden a Genova con le mie piante sostitutive del prato.
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