Alternative al prato e non solo per ridurre ai minimi termini irrigazione e manutenzione. Le soluzioni proposte sono state tutte sperimentate personalmente dall'autore (produttore di piante sostitutive del prato).
giovedì 20 giugno 2013
Gaillardia aristata: colore e rusticità - in lavorazione
Si tratta di una pianta erbacea piuttosto compatta (40 cm di altezza per 40 cm di diametro circa). E' molto rustica per quanto riguarda le condizioni del terreno ed è perenne in quasi tutta Italia. La fioritura è molto prolungata, va da maggio fino ai primi geli. E' utile cimare ogni tanto i fiori sfioriti. Questa operazione non è molto impegnativa visto che ogni fiore dura anche più di una settimana. A fine stagione, in climi ad inverno mite, può essere utile una cimatura della piantina a circa metà altezza. In climi ad inverni freddi sarebbe meglio limitare questa potatura e anticiparla a prima dei geli o posticiparla dopo i geli stessi.
In genere non è oggetto di attacchi da parte di parassiti animali e malattie.
Viene bene da seme e si può moltiplicare anche per divisione dei cespi.
Le foto si riferiscono a delle piante delle varietà Arizona sun, Goblin e Kobold molto simili. Esistono altre varietà su toni arancioni e gialli (Gaillardia x grandiflora tipo arizona apricot e red shade e molte altre).
giovedì 6 giugno 2013
Soleirolia, Helxine - Soleirolia soleirolii - un prato poco calpestabile ma molto decorativo per l'ombra (in qualche caso anche al sole)
Questa piantina è una tappezzante a sviluppo infinito alta pochi centimetri, con una foglia molto piccola. Il suo aspetto e la sua capacità di crescere bene all'ombra sono molto interessanti.
Perfetto l'impiego come prato in abbinamento a camminamenti a passi perduti.
L'impiego della piantina è possibile anche al sole se il terreno è ricoperto da un materiale da pacciamatura come sassi o corteccia. E' probabile che, in questa situazione, la pianta riesca a trovare facilmente uno spazio fresco dove sviluppare le radici.
Perfetto l'impiego come prato in abbinamento a camminamenti a passi perduti.
L'impiego della piantina è possibile anche al sole se il terreno è ricoperto da un materiale da pacciamatura come sassi o corteccia. E' probabile che, in questa situazione, la pianta riesca a trovare facilmente uno spazio fresco dove sviluppare le radici.
Lotta alla Gramigna (Cynodon dactylon)
Questa robustissima graminacea (impiegata anche nel verde ornamentale nelle sue varietà selezionate) è il cruccio di molti giardinieri. Si tratta, probabilmente, del vegetale di maggior successo nel mondo. Un successo non sempre gradito!
L'eliminazione della gramigna è spesso possibile solo con una notevole mole di lavoro. Fondamentali sono anche pazienza e costanza visto che rizomi e semi sono sempre pronti a saltare fuori.
Purtroppo la gramigna, essendo molto resistente alla siccità, trova il suo habitat ideali nei nostri giardini che, per vivere, hanno spesso bisogno di irrigazioni regolari.
Una strategia molto valida, ma non sempre applicabile, è quella di indirizzarsi verso giardini costituiti da essenze molto più resistenti alla siccità della gramigna.
In questo modo avremo una competizione tra vegetali e maggiori possibilità di ottenere buoni risultati nel contenimento della gramigna riducendo l'uso di erbicidi.
Per chi ama invece il "prato inglese" ci sono maggiori difficoltà ma si possono lo stesso ottenere ottimi risultati.
Il contenimento della gramigna si ottiene, convenzionalmente, utilizzando erbicidi.
L'impiego di erbici, in modo limitato e attento, può dare in tempi relativamente brevi buoni risultati. Per semplificare possiamo dividere gli erbicidi per la lotta alla gramigna in erbicidi totali e erbicidi selettivi. Purtroppo mancano prodotti antigerminanti efficaci sui semi di gramigna obbligandoci a molteplici trattamenti sulle piante che man mano germogliano da seme.
Erbicidi selettivi
Sono disponibili da diversi anni erbicidi selettivi per la gramigna. In pratica questi erbicidi tendono a danneggiare solo la gramigna risparmiando un buon numero di altre piante.
In genere sono molto selettivi se impiegati su gramigna che infesta prati e/o giardini di foglia larga (Dichondra repens, Phyla nodiflora...). Spesso sono selettivi anche su le graminacee selezionate per il tappeto erboso dei generi Festuca, Poa e Loietto.
I principi attivi maggiormente impiegati sono i seguenti:
Propaquizafop
Fenoxaprop p-etile (registrato specificatamente su tappeti erbosi)
Fluazifop-p-butyl
Cicloxidim
Per l'impiegno bisogna sempre riferirsi alle indicazioni riportate in etichetta e alla consulenza di un agrotecnico o agronomo esperto. Questi prodotti, impiegati in modo erratto, possono danneggiare altre piante o provocare inutili inquinamenti.
Erbicidi totali
Per la lotta alla gramigna si impiega quasi esclusivamente il principio attivo glifosate.
I prodotti a base di glifosate possono essere impiegati prima dell'impianto di un nuovo prato oppure dopo con applicazioni localizzate nel caso le gramigne siano poche e circoscritte. Infatti, anche operando con la massima cautela, questo diserbo danneggerà sicuramente anche il prato esistente creando delle lacune (che andranno riempite riseminando il prato o aiutando le tappezzanti a ricoprire l'area diserbata nel caso di Phyla, Dichondra o altre sostitutive del prato).
L'impiego di tappezzanti consente anche un'altra possibilità per ridurre la rinascita di gramigna: l'impiego di teli da pacciamatura del tipo tessuto non tessuto e telo antialga. Questi tessuti vengono posti sopra il terreno (dopo aver eliminato da maggior quantità possibile di gramigna) e forati per impiantare le tappezzanti stolonifere prescelte. Queste ultime cresceranno benissimo radicando attraverso il telo che renderà invece difficoltosa la ricrescita della gramigna.
Nelle foto prove di crescita di Phyla nodiflora su tessuto non tessuto e su telo antialga.
L'eliminazione della gramigna è spesso possibile solo con una notevole mole di lavoro. Fondamentali sono anche pazienza e costanza visto che rizomi e semi sono sempre pronti a saltare fuori.
Purtroppo la gramigna, essendo molto resistente alla siccità, trova il suo habitat ideali nei nostri giardini che, per vivere, hanno spesso bisogno di irrigazioni regolari.
Una strategia molto valida, ma non sempre applicabile, è quella di indirizzarsi verso giardini costituiti da essenze molto più resistenti alla siccità della gramigna.
In questo modo avremo una competizione tra vegetali e maggiori possibilità di ottenere buoni risultati nel contenimento della gramigna riducendo l'uso di erbicidi.
Per chi ama invece il "prato inglese" ci sono maggiori difficoltà ma si possono lo stesso ottenere ottimi risultati.
Il contenimento della gramigna si ottiene, convenzionalmente, utilizzando erbicidi.
L'impiego di erbici, in modo limitato e attento, può dare in tempi relativamente brevi buoni risultati. Per semplificare possiamo dividere gli erbicidi per la lotta alla gramigna in erbicidi totali e erbicidi selettivi. Purtroppo mancano prodotti antigerminanti efficaci sui semi di gramigna obbligandoci a molteplici trattamenti sulle piante che man mano germogliano da seme.
Erbicidi selettivi
Sono disponibili da diversi anni erbicidi selettivi per la gramigna. In pratica questi erbicidi tendono a danneggiare solo la gramigna risparmiando un buon numero di altre piante.
In genere sono molto selettivi se impiegati su gramigna che infesta prati e/o giardini di foglia larga (Dichondra repens, Phyla nodiflora...). Spesso sono selettivi anche su le graminacee selezionate per il tappeto erboso dei generi Festuca, Poa e Loietto.
I principi attivi maggiormente impiegati sono i seguenti:
Propaquizafop
Fenoxaprop p-etile (registrato specificatamente su tappeti erbosi)
Fluazifop-p-butyl
Cicloxidim
Per l'impiegno bisogna sempre riferirsi alle indicazioni riportate in etichetta e alla consulenza di un agrotecnico o agronomo esperto. Questi prodotti, impiegati in modo erratto, possono danneggiare altre piante o provocare inutili inquinamenti.
Erbicidi totali
Per la lotta alla gramigna si impiega quasi esclusivamente il principio attivo glifosate.
I prodotti a base di glifosate possono essere impiegati prima dell'impianto di un nuovo prato oppure dopo con applicazioni localizzate nel caso le gramigne siano poche e circoscritte. Infatti, anche operando con la massima cautela, questo diserbo danneggerà sicuramente anche il prato esistente creando delle lacune (che andranno riempite riseminando il prato o aiutando le tappezzanti a ricoprire l'area diserbata nel caso di Phyla, Dichondra o altre sostitutive del prato).
L'impiego di tappezzanti consente anche un'altra possibilità per ridurre la rinascita di gramigna: l'impiego di teli da pacciamatura del tipo tessuto non tessuto e telo antialga. Questi tessuti vengono posti sopra il terreno (dopo aver eliminato da maggior quantità possibile di gramigna) e forati per impiantare le tappezzanti stolonifere prescelte. Queste ultime cresceranno benissimo radicando attraverso il telo che renderà invece difficoltosa la ricrescita della gramigna.
Nelle foto prove di crescita di Phyla nodiflora su tessuto non tessuto e su telo antialga.
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